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1) Dizion. 5° Ed. .
GATTO.
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GATTO.
Definiz: Sost. masc. Quadrupede della classe dei mammiferi e della famiglia dei felini, carnivoro, di corporatura piuttosto piccola, agile, che nello stato selvatico si trova in alcune foreste d'Europa, ma che comunemente si addomestica e si tiene nelle case, per dar la caccia ai topi.
Dal lat. catus e cattus, e questo dal grec. κάττος. –
Esempio: Libr. Sagram. R. 51, 29: Il gatto giuoca co' topi; che quando l'ha preso, e lungamente giocato, sel mangia, e hattelo di vita privato.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 200: A me parve egli una gatta. Disse Tommaso: Ben, che fu gatto maschio: e' mi parve tre cotanti che una gatta.
Esempio: Ar. Sat. 1, 175: Studia, come il gatto, Che la immondizia sua la terra copra.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 158: I' ho già fatto un gozzo in questo stento, Come fa l'acqua a' gatti in Lombardia.
Esempio: Mattiol. Disc. 2, 1489: Il cervello del gatto, mangiato che si sia, ammalia di tal sorte gli uomini, che diventano vertiginosi, pazzi, ec.
Esempio: Magal. Lett. fam. 1, 56: Corse al vassello, prese due bellissimi gatti, un maschio e una femmina, e portatili al re, fece che un'altra volta si ponesser le tavole.
Esempio: Vallisn. Op. 2, 78: Fu mandato da Venezia al nostro autore un'escrescenza cornea nata sopra la testa d'un gatto.
Esempio: Fag. Rim. 2, 156: In cucina di notte avete a entrare, E voltatevi in verso del cammino, Se a sorte il gatto sta nel focolare, Vedrete ec.
Esempio: Fiacch. Fav. 1, 87: Un fanciullin prendevasi Mirabile diletto Nello scherzar festevole D'un gatto giovinetto.
Definiz: § I. Riceve varj aggiunti come D'Angora, Soriano, i quali ne indicano la specie, la provenienza, ec. –
Esempio: Cant. Carn. 156: Di paesi da voi molto lontani Nella vostra città, venuti siamo: Sol perchè noi intendiamo Che in pregio avete i gatti soriani.
Esempio: E Cant. Carn. 157: Tosto vedrete, Ch'a vostra posta arete Gran dovizia di gatti soriani.
Esempio: Corsin. B. Torracch. 8, 81: Ama di tutto core una pastora Delle più belle di monte Baiano, E per lei sospir'egli ad ora ad ora Alla foggia d'un gatto sorïano.
Definiz: § II. Gatto, e anche Mal gatto, figuratam. e familiarmente, vale Persona trista, furba, e con più grave senso, ladra. –
Esempio: Pataff. 2: Egli è una trombetta, egli è mal gatto.
Esempio: Pulc. L. Morg. 26, 95: Disse: Gano è un malvagio gatto.
Esempio: Not. Malm. 2, 544: Si dice gatto per metafora ad Uno che stia oculatissimo, e come si dice, accivito a non lasciarsi portar via punto del suo, e che perciò e' faccia ogni difesa e co' fatti e colle parole, acciocchè non gliene sia usurpato un minimo che: siccome fa il gatto, quando ha la preda in bocca, che nell'istesso tempo, pieno di brama per divorarla, e di sospetto che non gli sia rapita, la tiene agguantata con gli artigli e con guardatura bieca, e gnaula e soffia, mostrandosi ferocissimo, per quanto e' può, contr'ad ogni assalitore.
Esempio: Fag. Comm. 6, 128: O povera gente, che va alle mani di questi gatti soriani!
Definiz: § III. Pur figuratam. e familiarmente, dicesi di Chi tien dietro alle donne, Donnaiuolo. –
Esempio: Buonarr. Tanc. 2, 8: Ti vo' romper cotesto mostacciaccio. Tu, villan gatto, affronti le fanciulle?
Esempio: § IV. Gatto, si usò scherzevolmente per Contadino, Villano. –
Esempio: Burch. Son. 2, 22: Voi dovete aver fatto un gran godere, O Stefan Nelli, in questo San Martino.... Quei gatti ti dovetton far messere, E porti in sedia immezzo del cammino.
Definiz: § V. Gatto frugato, scherzevolmente si usò a significare Contadino, Villano, quando venendo in città, mostrasi sopraffatto e quasi spaurito come gatto che sia stato percosso. –
Esempio: Cecch. Samar. 2, 5: Ecco la villania: Ve' bei gatti frugati che son questi.
Esempio: Lipp. Malm. 7, 9: Quand'ei vedde colla sporta piena Giunger al fine il suo gatto frugato: O ringraziato, dice, sia Minosse, ec.
Esempio: Salvin. Annot. Tanc. 547: Al contadino ch'ha le scarpe grosse e 'l cervel sottile, dichiamo gatto frugato, che è stato inquietato colle mazze, e, in conseguenza, accorto, e che fiuta per tutto, e, dove vede il bello, porta via.
Esempio: Not. Malm. 2, 543: Gatto frugato. Così son chiamati per ischerzo da' ragazzi i contadini.... Il gatto.... quando è stato frugato con pertiche o con bastoni, non fa altro che volgersi spaurito e che guatare:... così il contadino quando scende alla città.
Definiz: § VI. Gatto scorticato, chiamasi per dileggio un Cantante che abbia poca e cattiva voce, e che stuoni. Quindi Voce di gatto scorticato, dicesi familiarmente di una Voce di suono stridulo e ingrato. –
Esempio: Papin. Lez. Burch. 205: Le quali cattive voci si chiamano, per similitudine e per beffa, di gatto scorticato, di strigolo.
Esempio: Panant. Paret. 46: Non bisogna.... far siccome fan tanti impresarj, Che danno ogni stagion spettacolucci, E credon soddisfatti gli appaltati Con quattro o cinque gatti scorticati.
Definiz: § VII. Gatto del zibetto, o Gatto zibetto, nome volgare dato allo Zibetto. –
Esempio: Red. Osserv. Anim. viv. 10: I cani, le volpi, le lontre, i gatti del zibetto, i leoni ec.
Esempio: E Red. Osserv. Anim. viv. 94: Un gatto del zibetto, che iena odorifera fu chiamato da Pietro Castello messinese, indugiò a morire dieci giorni.
Definiz: § VIII. Gatto mammone, che anche congiuntamente scrivesi Gattomammone, è nome volgare del Mandrillo. –
Esempio: Marc. Pol. Mil. B. 296: Hanno gatti mammoni e iscimmie assai.
Esempio: Frescobald. Viagg. 45: Per le terre principali d'Egitto è gran quantità di pappagalli, e babbuini, e gatti di Faraone, e bertuccie, e gatti mammoni.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 263: Dicendo ch'è uno animale a modo d'uno satiro, o come un gatto mammone, che va la notte.
Esempio: Bern. Orl. 39, 46: E prese anche la forma di lione, Di coccodrillo, e di gatto mammone.
Definiz: § IX. Gatto pardo, che anche scrivesi congiuntamente Gattopardo, è lo stesso che Leopardo. –
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 10, 59: Di quel coso a sembianza, per cui sale Il Pisano che pianta lo stendardo, Ove le biette servono di scale, Per cui veloce va qual gatto pardo, E principia ec.
Esempio: Salvin. Opp. 93: Le pantere dannose, o i gatti pardi Son doppia razza altri a veder maggiori, E son più grassi nelle larghe spalle.
Definiz: § X. Gatto, si chiamò una Specie di nave rostrata più grande della Galea. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 165: Una sorte di nave.... v' era La quale anch'essa pur diceasi gatto, In battaglia naval da far frontiera.
Definiz: § XI. Gatto, si chiamò pure Una macchina antica da guerra, formata di un tetto di legname e graticci, al quale era appesa una grossa trave ferrata, e sotto il quale riparandosi gli assalitori di una città si avvicinavano alle mura, che colla trave percotevano e smantellavano; e corrispondeva alla vinea dei Romani. –
Esempio: Giamb. Vegez. 53: Maestri a fare mangani e bride, e gatti, e torri di legname, ed ogni altra generazione d'edificio, onde cittade o castella si vincono o si difendono.
Esempio: E Giamb. Vegez. 159: Di travi e buone assi ferme si fa il gatto, il quale, acciocchè ardere non si possa, di cuoia recenti e di ciliccio, e centoni si veste. Questo gatto ha dentro una trave ove si mette un ferro uncinuto, il quale è falce chiamato.... Il gatto è detto per lettera testuggine a similitudine della verace testuggine, perchè, secondochè quella or mette fuori il capo, or lo ritrae dentro, così il dificio, cioè il bolcione, ch'è nel gatto, or mette fuori la trave, ed ora la reca dentro, acciocchè più fortemente percuota.
Esempio: Fr. Guid. Fior. Ital. 317: Turno, venendo inverso loro, si brigava di empire li fossi, e di buttare lo palancato per terra, e con lo gatto combattere le torri.
Esempio: Vill. G. 580: Stando Castruccio allo assedio di Pistoia,... dando alla città soventi battaglie con gatti e grilli e torri di legname armate, e riempiendo ec.
Esempio: Pulc. Luc. Ciriff. Calv. 1, 56: Tibaldo in tanto a rafforzarsi attese, E gatti e grilli e falcon facea fare.
Esempio: Ar. Orl. fur. 40, 18: Coperti [i Nubj] da testuggini e da gatti, Con arïeti e loro altri instrumenti A forar torri e porte rompere atti, Tosto si fèro alla città vicini, ec.
Esempio: Bern. Orl. 68, 5: Scale con ruote e torri avean assai, Che si movean tirate con ingegno;... Gatti tessuti di vinchi e di legno, Beltresche di cuoio, ec.
Esempio: Tass. Gerus. 18, 71: E chi va sotto gatti, ove la spessa Gragnuola di saette indarno piove.
Esempio: Nom. Catorc. Angh. 8, 25: E plutei e vigne e muscoli ivi unisce Coi gatti, ec.
Esempio: Fag. Rim. 2, 165: Anticamente ancora si chiamò Gatto una certa macchina guerriera Che degli Arieti al paragone andò.
Definiz: § XII. Gatti via! maniera scherzevole, usata per allontanare da noi qualcheduno. –
Esempio: Cecch. Dot. 3, 3: E se e' sapesse ch'io Avessi detto tantino? Gatti via.
Definiz: § XIII. Innamorato come un gatto, dicesi familiarmente per Innamorato furiosamente.
Definiz: § XIV. Andare al gatto per la sugna, vale lo stesso che Andare alla gatta pel lardo. –
Esempio: Cecch. Comm. ined. 261: S'io avessi a capitar agli orafi, Vo, come dire, al gatto per la sugna.
Definiz: § XV. Aver cura alla padella e al gatto, lo stesso che Tenere un occhio alla padella e uno alla gatta. –
Esempio: Cecch. Ass. 1, 2: Egli aveva a un tempo cura alla padella e al gatto.
Definiz: § XVI. Aver mangiato il cervel di gatto; e si dice di chi è impazzato. Lat. ad insaniam redigi. –
Crusc. Vocab. IV.
Definiz: § XVII. Cascare in piedi, o ritti, come i gatti, Saltare, in piedi, o ritti, come i gatti, lo stesso che Cascare, Saltare, in piedi come le gatte. –
Esempio: Not. Malm. 1, 56: Cascare in piè come i gatti; ottener da un male, o da un cattivo accidente, un bene impensato.
Esempio: Fag. Comm. 2, 63: S'e' mi riusce di non pagare,... e cavare il corpo di grinze,... potrò dire d'esser saltato in piè come i gatti.
Esempio: E Rim. 2, 163: D'un assortito Si dice: Come i gatti ei salta in piede.
Definiz: § XVIII. Cavare la castagna collo zampino del gatto. –
V. Castagna, § VI.
Definiz: § XIX. Come un gatto frugato o frustato, e anche trovasi Come un gatto arrostito, coi verbi Andare, Fuggire, Correre e simili, forma una maniera che vale, Andare, Fuggire velocemente, con grande celerità, e più che altro per paura. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 21, 123: Vanne al signor com'un gatto arrostito Subito, e 'nginocchiossi il damigello.
Esempio: Magal. Lett. scient. 285: Usciti gli uomini dal campo di Sennaar.... ciascheduna famiglia, e forse agnazione, presa, come si dice, la via tra gambe, se n'andassero chi qua, chi là, come tanti gatti frugati.
Esempio: Nell. Iac. Vecch. 3, 10: Ah ah ah!, guarda, guarda, e' se ne fugge com'un gatto frugato.
Definiz: § XX. Essere come cani e gatti, Stare, come cani e gatti, è maniera che vale Essere o Stare in continua discordia persone che convivono insieme, o in intima relazione. –
Esempio: Grazz. Comm. 379: Sono diventati come cani e gatti, dove prima solevano essere come passere e colombi.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 30: Sì, quella: oh ell'è la gran pazzerella! pensa che la m'ha secco gli orecchi a dirmi tante novelle, quante ella m'ha dette; e più l'è in rotta con la suocera, e stanno in casa come cani e gatti.
Esempio: Lipp. Malm. 5, 43: Benchè voi siate come cani e gatti.
Esempio: Not. Malm. 1, 419: Esser come cani e gatti. Esser poco d'accordo, o poco uniti, anzi sempre nimici, come naturalmente sono i cani e i gatti.
Definiz: § XXI. Essere amici come cani e gatti, o Diventare, amici come cani e gatti; vale Essere sempre in discordia; maniera usata per ironia, essendo questi animali nemici fra loro. –
Esempio: Crusc. Vocab. III: Amici come cani e gatti: cioè Nimici.
Definiz: § XXII. Esser di casa più che il gatto; vale Esserne pratico, ed anche Andare e Stare liberamente in casa altrui come nella propria; che comunemente dicesi anche Esser di casa più che la granata. –
Esempio: Pulc. L. Morg. 19, 127: Non domandar se Margutte s'affanna, E se parea di casa più che 'l gatto.
Definiz: § XXIII. Esserci il gatto nel fuoco; è maniera usata familiarmente a significare che in una data casa non vi è da mangiar nulla, o almeno nulla di caldo, non essendo stato acceso il fuoco, onde il gatto può starsene tranquillamente nel focolare.
Definiz: § XXIV. Essere quattro gatti, Esser due gatti, dicesi di Sodalizio, Radunanza di persone, Famiglia, e simili, a significare che le persone componenti un dato sodalizio, radunanza, o famiglia, sono in scarsissimo numero.
Definiz: § XXV. Insegnare inerpicare ai gatti; è maniera che vale Pretendere d'insegnare ad altri a far cosa che egli sa benissimo, e nella quale è ben destro ed esperto; ma più comunemente dicesi Insegnare ai gatti a prendere i topi. –
Esempio: Baldov. Comp. dram. 38: Nulla fec'io; tutto fe' amor. Ma quale Arte useremo a fine Che i fabbricati inganni Da contrario destin non sian disfatti? V. Insegnat'ora inarpicare a i gatti.
Definiz: § XXVI. Stare a spulciare il gatto, dicesi, in maniera bassa e figurata, di ragazze che non trovando marito invecchiano in casa. –
Esempio: Saccent. Rim. 2, 207: Figlia mia, s'io ti dessi a questo matto, Diceva il Duca, sarei ben Giovanni,... Abbi pazienza, sta' a spulciare il gatto; Datti bel tempo infin a cinquant'anni: Qualche cosa verrà; se non vien nulla, Potrai far voto di morir fanciulla.
Definiz: § XXVII. Uscir di gatto selvatico, vale figuratam. Cessare d'esser parco e incominciare a far scialo e spendere largamente. –
Esempio: Cecch. Diss. 5, 2: Per ora i' ti dico che tu ordini;... e poiché s'è accozzato nozze e bambin maschio, che tu pensi di uscire di gatto salvatico, ch'i vo' che noi facciam gale.
Definiz: § XXVIII. Al gatto vecchio dàgli topo tenero; maniera sentenziosa, usata per proverbiare i vecchi che sposano una giovane. –
Esempio: Specch. Comm. ined. 1, 68: Odi qua: al gatto vecchio, Dice il proverbio, dàgli il topo tenero.
Definiz: § XXIX. Dove il topo non è, non corre il gatto: maniera proverbiale usata a significare, Che gli uomini non corrono se non dove sia cosa che li alletti. –
Esempio: Baldov. Lament. 107: Dove il topo non èe non corre il gatto.
Definiz: § XXX. I figliuoli dei gatti pigliano i topi; proverbio usato a significare, Che per l'ordinario i figliuoli hanno le medesime inclinazioni dei genitori.
Definiz: § XXXI. Ogni gatto ha il suo gennaio; proverbio, col quale vuolsi significare che Ognuno una volta o l'altra s'innamora. –
Esempio: Nell. Iac. Amant. 2, 12: Nè mi dite: Egli non si cura di me, nè di altra donna, perchè sappiate che ogni gatto ha il suo gennaio; verrà quel tempo anche per lui, sì.
Definiz: § XXXII. Ogni oste ha sotto il gatto: proverbio usato dagli antichi a significare che Tutti gli uomini hanno la loro parte di malizia, e cercano d'ingannare altrui per trarne vantaggio a se stessi. –
Esempio: Barber. Docum. Am. 248: Aggia (chi si pone in viaggio) un che vada innanzi,... E veggia, e faccia patto, Ch'ogni oste à sotto il gatto.
Definiz: § XXXIII. Quando il gatto non è in paese i topi ballano; lo stesso che Quando la gatta non è in paese i topi ballano; ma è meno comune. –
Esempio: Fag. Rim. 2, 169: Balla, perchè non è 'l gatto in paese.